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U16/2 - Convincente prova in campionato contro i pari età del Como: 33 a 19 (5 - 3)


Una serata a cielo sgombro da nubi e un campo quasi tornato ad una stabilità del suo manto erboso, hanno fatto da cornice alla partita U16 del girone 2 tra la nostra squadra, fresca reduce dell'esperienza felice in Irlanda e la squadra del Como.

Come nelle ultime gare sono emerse, secondo le necessità del momento, quelle caratteristiche che in questa seconda fase di campionato hanno contraddistinto questa squadra.

Una generale generosità che determina una coralità di azione, legata soprattutto alla fase difensiva e ad un'improvvisazione nei movimenti in attacco che puntualmente riescono a isolare anche il proprio sostegno prima che gli avversari, ma che rendono la gara ricca di suspense... a volte va (applausi..), a volte no (grrrr..); ..sono ragazzi, non strutturiamogli ogni cellula cerebrale almeno adesso; a ciò penseranno altri, tra qualche anno...

Grande lavoro, pressione sempre, sprecato anche tanto, ma anche qui: è più importante creare e divertirsi a farlo, che aspettare l'unica palla buona del girone di ritorno, per coronarla col successo.

Quindi creare tante palle, sporche o pulite, veloci o lente, purchè siano giocabili per una meta; e per questo muovere il campo in attacco e chiudere l'avversario in difesa, poi lasciar fare a loro che, create le condizioni, ne hanno per inventarsi quella cosa che non ti aspetti.

Naturalmente ti fanno dannare in allenamento, perché tendono ad apprendere diversamente da altri (e la prendo larga...), ma poi in partita, escono che non ne hanno più.

Oggi a dir il vero la benzina è finita troppo presto e tanto di corsa non si è andati.

Poca corsa in attacco per andare in meta, poca anche quella per riposizionarsi in linea difensiva o per entrare a contatto in sostegno del compagno; spesso ingenuità e troppi pass in avanti, anche determinanti su azioni di meta.

Troppi calci quando non si sa che fare davanti alla linea difensiva regalando palla agli avversari, ma soprattutto sparati senza una precisa finalità di gioco.

L'azione ha sempre trovato una sua solidità a partire dall'attività dei giocatori del reparto di mischia che, a partire dal capitano, hanno saputo fornire la pressione giusta per impegnare il Como su più e ricorrenti punti d'incontro, fino a determinare spesso la superiorità numerica a favore dei 3/4, che a volte sono andati in meta.

Non ho visto la partita di andata, ma l'allenatore del Como mi ha detto di una inaspettata e non vista (a Como) capacità di aprire il gioco nello spazio e ciò testimonia a favore di una crescita generale della squadra e spiega i risultati di quest'ultima fase di campionato.

Vanno precisati i criteri che determinano le priorità e i comportamenti nel gioco, perché possano essere condivisi e costituire riferimento per l'operare di tutti.

Si tratta di condivisione degli obiettivi di gioco e di disciplina nell'attuarla; per far questo servono tutti, ma soprattutto servono giocatori che sappiano prendersi il carico di orientare, dirigere e muovere la squadra secondo i criteri di gioco che si sono condivisi, altrimenti resta solo la visione della grande volontà e della determinazione nel fare, ma non della capacità di sfruttare le potenzialità esistenti per un gioco convincente, che rappresenti un effettivo progresso nella formazione dei ragazzi.


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