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U18/2 - RAPTORS VALCAVALLINA RUGBY > RUGBY PARABIAGO: 7-27 (1-5) - i filmati...la classifica..


1° tempo

2° tempo

Sostanzialmente la U18, pur malconcia nelle condizioni fisiche, con due uomini in panchina si trovava al pieno delle proprie “potenzialità”, però come spesso succede, inizialmente si porta in vantaggio, mantiene l’iniziativa del gioco, ma poi è incapace di mantenerla. Anche in quest’occasione, come col Varese, si è partiti e si è rimasti sullo 0 a 0 per buona parte del 1° tempo, poi in vantaggio…dopodiché è prevalsa l’incapacità di continuare a mantenere l’iniziativa.

Gli elementi di debolezza tecnica che si sono evidenziati sono preoccupanti perché alcuni di questi fanno pensare ad una mancanza di lucidità mentale necessaria alle scelte di gioco che, in parte sono abbastanza risapute perché in buona misura è scontato il da farsi, anche dal punto di vista tattico e, per l’altra, invece necessitano di tempi di analisi e di scelta estremamente contenuti, semplicemente istantanei.

Tra le prime e le seconde sono prevalse le prime perché sorprendenti, della serie “panico totale: ma perché mi hanno dato la palla”, mentre le seconde, che non presentavano soluzioni collaudate, sono state a volte credibili, con una certa efficacia esecutiva; altre meno, anche perché all’atto non erano presenti più opzioni di gioco a disposizione.

Ma l’avviarsi di tali situazioni è il segnale di un avvenuto possesso dell’iniziativa del gioco da parte dell’avversario che comincia ad esercitare pressione e a vincere sui punti di forza ch’egli possiede efficientemente.

Quando il nostro movimento comincia ad essere letto e interpretato e l’avversario attua le contromisure del caso, annullando l’efficacia del nostro gioco, analogamente andrebbero avviate attività idonee a mantenere l’iniziativa del gioco.

Se ci si comincia a trovare in questa situazione, il motivo è che stanno venendo a mancare gli strumenti operativi di una lettura attenta del movimento avversario e una conseguente azione adattiva a quest’ultimo.

L’attività a contatto è parsa subito essere materia del Parabiago più che nostra e anche le forme di gestione del contatto e della continuità in asse, o a lato guardie, oppure alla prima spaziatura meno densa, sono note perché provate in allenamento e vanno opportunamente scelte in base alla capacità difensiva e distributiva dell’avversario; invece spesso si continua a ripetere la medesima matrice, spegnendosi sulla linea, ripetendola nella miglior ipotesi, perdendo palla nella peggiore…ma di avanzamento, nisba, per cui nessuna piega allo schieramento avversario, se non leggeri spostamenti distributivi che non modificano la sostanza delle cose..

Una gara che si poteva giocare cercando spazi e sovrannumero al largo per i ¾, che hanno sì avuto palla, ma non con la ripetitività necessaria a determinare una pressione significativa sullo schieramento avversario, eppure va lavorato il contatto per avviare con maggior frequenza il lavoro nello spazio aperto dove avremmo avuto maggior opportunità di segnare punti. Si devono utilizzare le forme conosciute ed allenate, oltre a quelle che possono uscire dalla scatola dell’immaginazione…

Si possono attuare le forme più adatte a battere l’organizzazione di gioco avversaria, alternandole con sapienza, guardando con attenzione dietro, a fianco e nelle immediate vicinanze di un punto d’incontro e scegliere ogni volta insieme il modo migliore comunicando vigorosamente ciò che si vede e ciò che si vuol fare per eseguirlo immediatamente.

Si deve giocare con tutto quel che si ha.. dal muso duro alla testa; nel nostro caso meglio un po’ più di testa…

classifica..:


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