top of page

U16 - Cernusco, in casa, batte Raptors 31 a 22 (5 a 4)


Strano e poco concentrato il campionato dei Raptors U16 che si trova a militare per il 2° anno consecutivo nel girone elite2 e non sa essere all'altezza dell’occasione che ha saputo meritarsi nei barrage.

Strano perché andiamo a giocare in 15 e, tra l’altro, va riconosciuto di essere stati bravi e fortunati, perché a guardare lo stato di salute dei presenti, si poteva correre il rischio di rimanere a casa: febbre e acciacchi muscolari hanno limitato la prestazione di alcuni, ma non la loro voglia di giocare.

Il sentirsi chiamati in campo per passione e responsabilità verso i compagni e gli allenatori per molti funziona ancora ..certo, sono abituato a veder i giocatori nascondere i propri malanni o malattie per poter giocare, nasconderle al dottore e ai genitori, piuttosto che evidenziarne i sintomi per poter evitare qualsivoglia fatica..è in fondo l’equivalente di coloro che non si allenano perché piove, perché c’è da studiare, perché qui, perché là, ecc..ecc. Davvero risulta strano perché si ostinino a continuare un percorso formativo che, probabilmente, non è nelle loro corde.

Poco concentrato, perché, pur avendone le potenzialità, la squadra risulta incapace di mettere a segno l’obiettivo di ogni competizione, ossia la prestazione, perlomeno degna, e il risultato, che ne sia la logica conseguenza; perché non emerge, sul terreno con assoluta evidenza, una direzione univoca e condivisa delle scelte di gioco e, con essa, la capacità di comportarsi e adattarsi alle situazioni e alle condizioni della gara.

La squadra non ha ancora metabolizzato e acquisito un comportamento di gioco corrispondente ai principi dell’avanzamento e della continuità, mentre dà vita a scorrimenti laterali del possesso di palla con passaggi che tendono più a scappare dalla salita difensiva che a cercare un’asse di penetrazione; a questo si associa poi una carenza specifica di placcare in modo convincente con l’obiettivo di riprendersi la palla e, a questo aspetto, solo parzialmente pone una pezza la salita difensiva e la pressione esercitata per cercare di metter l’avversario in condizione di sbagliare.

È mancata nel 1° tempo la capacità d’incidere, di prendere l’iniziativa mentre parallelamente ne approfittava il Cernusco che si portava a casa 4 mete; quando non si prende l’iniziativa del gioco qualcun altro la prende, perché da qualche parte questa va…

Nel 2° tempo dopo un nobile e sussurrato richiamo alle responsabilità individuali e di squadra, nonché alle attitudini di genere in situazioni di questo tipo, la squadra torna in campo e comincia a giocare.

E tutti danno tutto…la partita si riapre e soprattutto è divertente.

Aumenta la velocità, i fronti si ribaltano frequentemente e l’avanzamento restituisce colore alla partita.

Si aprono opportunità di gioco inaspettate nelle quali chi ha coraggio e iniziativa trova l’ambiente per efficaci applicazioni… si sciupa anche, per l’amor del vero, ma si crea.

Una dopo l’altra si conquistano 4 mete anche se non bastano a raggiungere il Cernusco che intanto mette a segno la quinta.

Però finalmente i ragazzi vedono, sentono e praticano sia l’applicazione dei principi del gioco, sia l’adattamento del gioco alle capacità effettive dei giocatori stessi che sono il parametro vero sul quale allenatori e giocatori devono convergere per creare il gioco di questa squadra.

Così mettiamo a dormire il 2018 e prepariamo la seconda parte del campionato, con una indicazione evidente e ovvia che il campo ha fornito a tutti, belli e brutti, che hanno giocato, visto, tifato e bevuto il the…chi ha ben capito si vede martedì all’allenamento..


Post recenti
Archivio
bottom of page