Il triangolare diventa subito una partita secca a due squadre; il Sondrio non si presenta a causa del ridotto numero di giocatori e così ce la giochiamo col Lecco.
Bene, perchè è un'opportunità poter giocare l'intera partita col Lecco che sappiamo essere squadra forte, da cui l'utilità per una squadra giovane come la nostra, sia nel vissuto, sia nella classe di nascita (13 del 2006 e 6 del 2005): vedere come si gioca, ricordare e assimilare i comportamenti dei nostri avversari.
E poi è sicuramente meglio dal punto di vista della concentrazione, della continuità e del rendimento in generale, giocare una partita a due squadre, piuttosto che un triangolare.
Anche noi siamo in pochi; raggiungiamo i 15, limite numerico per validare l'incontro, ma la panchina non gode di buona salute e i cambi saranno di tipo "istituzionale" piuttosto che legati a necessità tecniche.
Preoccupa invece il tasso di assenza che se dovesse diventare una costante caratteristica della nostra partecipazione al campionato, potrebbe essere, per parte della società sportiva, il principale oggetto d'intervento, invece di essere concentrati sulla crescita e la formazione dei ragazzi.
Rispetto le ultime partite, come è cambiato il livello del nostro gioco? La partita col Lecco è stata una partita di resistenza e di riproposizione, senza arrendersi mai...e questa è una buona notizia, perchè la partita ha avuto un avvio difficile, durante il quale siamo andati subito sotto di tre (3) mete, ma che non ci hanno sepolto...
Il vantaggio del Lecco non è mai stato in discussione, ma tantomeno la nostra voglia di reagire e di provare a resistere all'avanzamento lecchese da una parte, dall'altra a provare anche noi la via della meta.
La cronaca vede finire il primo tempo per 4 a 2 (mete) che testimonia un carattere giusto per la nostra squadra perchè non s'arrende e prova a reagire mettendo a segno delle mete; poi nel 2° tempo, ancora incassa 2 mete e Lecco sale sul 6 a due, ma ancora si torna ad attaccare e ci si porta sul 6 a 4; nel finale Lecco segna ancora...
Il nostro gioco ha evidenziato due lacune fondamentali: la prima sulla fase di attacco, nella gestione dei punti di contatto, la seconda in fase difensiva, nella scarsa attitudine a salire e pressare l'avversario e, individualmente, a placcare.
Sono lacune vere e oggetti di allenamento di lunga durata, perchè in questa fase di formazione l'aspetto del contatto con l'avversario, sia nell'atto della riconquista, sia in quello del mantenimento del possesso, è un aspetto determinante per la motivazione del ragazzo, per l'insorgenza di un senso di autostima che alimenti la motivazione stessa.
L'età è particolarmente critica perchè nel passaggio dal rugby dei bambini al rugby degli adoscenti, dei giovani, si possono trovare grandi motivazioni per continuare a giocare, ma altrettante per chiudere questa esperienza.
Per questo motivo vanno curati con particolare continuità e assiduità gli aspetti che caratterizzano il contatto con l'avversario, senza limitarli ad una parte dell'apprendimento, ma lasciando che questi siano sempre presenti nel processo formativo.
I tempi dell'apprendimento non sono i medesimi per tutti, per cui non è possibile pensare ad una programmazione dedicata in una fase della stagione sportiva, ma è utile pensare ad una rete d'interventi la cui costanza permette a tutti i ragazzi di affrontare le partite e gli allenamenti senza essere oppressi dalla necessità d'imparare a placcare entro domenica, ma di lavorare cotinuamente alla "normalizzazione" del gesto, del contatto, come fosse questo il linguaggio comunicativo più espressivo tra giocatori di squadre diverse.
Abbiamo due sessioni d'allenamento su questi aspetti prima di andare a Mantova, ancora contro una squadra "proibitiva". Importante è dimostrare e intensificare il carattere mostrato a Lecco oggi e... qualcosa in più in difesa e nei punti d'incontro.. poi vediamo, siamo solo a novembre...
U14 - 03/11/18 - 16:30 Bione, Lecco
RUGBY LECCO > RAPTORS VALCAVALLINA RUGBY 52-28 (8-4)
