I barrage della U16 permettono alla fine del ciclo di entrare nel girone Elite, traguardo ambito soprattutto per quelle formazioni che, con storia e tradizione, sono spesso strutturate e forti per potervi ambire.
Noi sostanzialmente lo facciamo per avviare ed ampliare la serie delle partite da giocare nella stagione sportiva, convinti che ciò sia utile alla formazione dei ragazzi e alla preparazione della squadra per l'avvio del campionato.
Inoltre è importante perché s'incontrano formazioni forti che magari, perché il campionato è diviso in gironi, non si riescono più ad incontrare.
Così, arrivata la prima vittoria contro il Fiumicello la settimana scorsa, ieri è arrivata la prima sconfitta che, amara come tutte le sconfitte, ha messo in luce i punti di debolezza della squadra, ma anche quelli di forza e, ieri in particolare, la sconfitta è stata comunque molto utile in quanto sono stati evidenti i limiti che l’hanno generata.
Sono limiti d'impostazione tattica e tecnica spesso non così evidenti quando l'iniziativa del gioco è nostra e si sviluppa una pressione sia in fase difensiva, sia offensiva, che impediscono alla squadra avversaria di far prevalere il proprio gioco; quando invece è la squadra avversaria che riesce a pressare allora ecco evidenziarsi tutti i limiti di una preparazione ancora parziale a questo punto della stagione.
Ieri fino a quando si è riusciti a bilanciare la forza indiscussa del Franciacorta, cioè sostanzialmente il primo tempo e parte iniziale del secondo, ossia fino a quando il risultato si è allineato sul 10 a 7 per i nostri avversari, la squadra dimostrava la capacità, anche a fatica, di poter competere conservando delle opportunità di prevalenza; esaurita progressivamente nella seconda parte del 2° tempo tale capacità a causa della continuità della pressione avversaria sono risultati palesi i nostri limiti.
Insisto sul fatto che questi sono evidenti e operativi sempre, all’attenta osservazione, ma dato che la squadra conserva un potenziale di gioco in difesa e attacco tale da limitarne l’evidenza, solo ieri abbiamo visto dal punto di vista tattico la mancanza di lucidità per applicare i contenuti tecnici da svolgere in tali situazioni.
Di fronte alla pressione in fase difensiva, come spesso succede, non siamo riusciti a variare il gioco accusando tutte le conseguenze che ciò comporta.
Il gioco al piede non è stato utilizzato, né si è presa una profondità maggiore che avrebbe consentito un tempo di scelta maggiore per operare altre scelte, calcio compreso; la seconda linea d’attacco ne ha saputo penetrare, ne ha saputo conservare.
Non ho contato i falli di tenuto, mai tanti visti in una partita a causa di un sostegno perennemente in ritardo e, quando in tempo, tecnicamente inefficace a chiudere l’azione di recupero dei giocatori del Franciacorta.
Ogni attacco veniva fermato sulla linea del vantaggio e si riproponevano punti di contatto fino all’imperdibile fallo di tenuto.
Poca lucidità, perché una situazione di questo tipo avrebbe consigliato determinate contromisure, ma questa è figlia della pressione del Franciacorta cui va il merito e soprattutto il riconoscimento che è una grande squadra.
Altri limiti sono a livello dei raggruppamenti e dell’esecuzione delle fasi statiche, ma in secondo piano nelle cause della sconfitta.
Fondamentale è allenare i principali aspetti tecnici e tattici che hanno generato la nostra scarsa capacità d’incidere, tra i quali la condizione atletica e tecnica di alcuni giocatori che hanno snobbato gli allenamenti estivi.
In conclusione un’occasione per concentrarsi sul prossimo appuntamento della poule ripescaggio, che giochiamo in casa, e che rappresenta una grande opportunità per rimediare, con il lavoro, le lacune evidenziate, per cui è il momento di rimboccarsi le maniche e credere fermamente nelle potenzialità della squadra.