La sconfitta alla prima di campionato non ferma la crescita del gruppo alla ricerca di una sua omogeneità.
Oggi pur subendo la pressione dominante del Botticino, i ragazzi hanno evidenziato carattere impegnandosi senza sosta per frenare nei punti di contatto l'avanzamento del Botticino.
Fisicamente superiori, il Botticino ha utilizzato coerentemente i nostri errori, anche i più banali, per avviare la propria macchina e macinare un gioco di contatto dai connotati solidi e concreti.
Tanto si è fatto e si è tenuto sulla soglia difensiva, ma i cedimenti hanno reso il passivo dell'incontro eccessivo oltre misura.
A livello difensivo, oltre il diffuso lavoro di tutta la squadra, molto hanno fatto per il contenimento del punteggio anche azioni di chiusura in velocità a giocatore ormai involato che ancor più dimostrano il carattere indomito dei giocatori.
A noi la prima meta, giocata in velocità e conclusa come da copione alla touche sinistra, in conclusione di una rete di combinazioni tra i nostri, mentre l'altra è venuta dalla caparbietà di forzare in asse una palla egregiamente e convintamente sostenuta fino all'area di meta.
Entrambe delle belle mete che testimoniano, in quei frangenti, la qualità del lavoro svolto ma, purtroppo solo a tratti nel 1° tempo e, sostanzialmente in esaurimento, nel 2° tempo, a causa di una sostanziale mancanza di sviluppo di un gioco all'aperto che potesse allargare gli intervalli tra i difensori e creare gli spazi per inserimenti di giocatori veloci.
D'altra parte il livello tecnico e tattico è tale da metterci in condizione di dover essere competitivi su ogni aspetto del gioco.
Ogni piccolo errore tecnico da l'innesco alle ripartenze dell'avversario, per cui la ricerca delle cose semplici da fare, con le quali possiamo avere più padronanza nel gesto;
un atteggiamento imprudente nel rispetto delle regole ci mette in netta difficoltà, laddove non si tratta di irregolarità rispetto l'avversario, ma di comportamenti (tipicamente il fuorigioco in salita difensiva) legati alla necessità di accorciare i tempi, dalla voglia di fare e spesso di eccedere;
infine un'estrema e imperativa esigenza di riprendere a giocare alla mano e in velocità senza tregua, collocando quest'ultima come la priorità assoluta per un gruppo di giocatori che oggi hanno dimostrato ampiamente la loro capacità di gestire il contatto, senza timore, malgrado i requisiti fisici e di competenza dei nostri avversari.
Semplicità, disciplina e gioco in avanzamento.
Questi sono alcuni obbiettivi di lavoro per il prossimo futuro alla ricerca di un equilibrio ponderato tra le capacità di ogni reparto e innanzitutto sono il doveroso impegno dei tecnici per impegnare e utilizzare al meglio le competenze e le capacità di ogni giocatore.