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U18 – La partita premia in primo luogo i ragazzi che evidenziano crescita e consapevolezza maturate


A questa giornata hanno contribuito un po’ tutte le componenti della nostra società sportiva, dai piccolissimi ai più anziani, per recitare una piccola parte nei limiti delle nostre altrettanto limitate risorse..e la giornata ha avuto la banda musicale a suonare gli inni nazionali, la prima cittadina di Trescore che, similmente a più alte e blasonate autorità, ha salutato ogni giocatore; i bambini, dall’U6 a quelli appena ragazzini, a far da cornice sul canale d’ingresso dei giocatori, i più piccoli accompagnandoli al centro del campo…e poi ognuno coi suoi compiti da svolgere da nord a sud dell’impianto sportivo, in primo luogo la cucina..

Tanta gente finalmente, tanti visi che si rivedono, tanti nuovi; un’atmosfera serena e cordiale.. ma serena e cordiale non è stata quella in campo, corretta senz’altro, sportivissima…ma tesa, tirata e combattuta come è giusto sia, in particolare quando s’incontrano i ragazzi inglesi.

Lo scorso anno eravamo andati in Inghilterra e avevamo giocato contro il Wenslydale e il Ripon e anche lì, chissà perché, grande andrenalinico agonismo su campi decisamente più fangosi del nostro di oggi.

Vincemmo 21 a 20 nella prima e pareggiammo 22 a 22 nella seconda; oggi fair play quasi commovente al pranzo delle due squadre, presso il nostro sponsor Bell’s a Carobbio degli angeli, puntualmente vacillante all’ingresso in campo, definitivamente tramontato al fischio iniziale della partita dell’arbitro Sig. Bagarolo.

La partita è stata molto corretta, priva di intemperanze o scorrettezze, ma decisamente abrasiva, in particolare i contatti e le ruck erano il terreno di una continua attività di pressione sull’asse con perdita e riconquista, mai un momento che il mediano potesse aspirare ad un frammento di tranquillità per rilanciare il gioco.

All’inizio della partita il combattimento a centro campo è durissimo con grande lotta per la conservazione del possesso in fasi ripetute, ma senza un sostanziale avanzamento; qualche fallo per tenuto o per irregolarità in ruck regalano qualche calcio e le conseguenti touche.

Sui lanci del gioco abbiamo maggiori possibilità con il gioco dei ¾ e si comincia a portar palla anche nell'area dei 22 metri e, potendo variare il gioco secondo diverse opzioni di attacco, siamo stati capaci di utilizzare nel contesto più idoneo le specifiche doti dei singoli giocatori.

In difesa non regoliamo la distribuzione difensiva rapidamente in riferimento al variare della posizione dell’avversario, ma siamo molto efficaci nella salita difensiva anticipando il contatto con il ricevente avversario. Siamo riusciti sostanzialmente, esercitando questa pressione, a non farli mai giocare alla mano e a chiudere ogni loro iniziativa a questo livello; invece gli inglesi sono bravi nel gestire l’avanzamento nei raggruppamenti e, su una maul avanzante nei nostri 22, limitano parzialmente il crescendo del nostro risultato.

Anche la seconda meta viene da una lotta sui 5 metri, ma non consente agli inglesi una valida occasione per riconquistare il differenziale ormai creato.

Riusciamo a giocare bene sia in difesa che in attacco; nella prima siamo sempre più incisivi nella salita difensiva e nel coprire gli spazi che l’avversario cerca di utilizzare, salendo oltre la linea della palla per rendere problematico il lavoro degli attaccanti inglesi.

In attacco riusciamo a portare palla sulle fasce laterali dove il lavoro svolto da mediano d’apertura e centri consentono di fissare la difesa in zona centrale, per poter utilizzare le estremità laterali del campo con le ali, ben sostenute dal lavoro di circolazione degli altri ¾ e degli esterni di mischia.

Ciò che comunque caratterizza questa partita è il livello di combattimento sui punti d’incontro sia in difesa, sia in attacco dove il lavoro fatto in allenamento si è dimostrato utile nel mettere palla efficacemente a disposizione e nell'inserimento dei sostegni in fase difensiva, durante la quale abbiamo contrastato il gioco inglese che su quest’aspetto fondava la principale leva del proprio gioco.

È stata una partita vissuta emotivamente, ma condotta con intelligenza dando più che l’impressione di maturità; la squadra risulta equilibrata e sufficientemente consapevole dei propri mezzi e dei propri limiti; risulta assai piacevole allenarla…

Archiviamo questa giornata, ottima sotto tutti gli aspetti, relativamente ai quali seguiranno altre testimonianze che saranno pubblicate appena disponibili, compresi gli immancabili video…

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