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Raptors U16 si afferma in casa contro i pari età del Viadana, ma la partita evidenzia punti di debol

Abbiamo vinto una partita dominata nel secondo tempo dalla disperazione, dall'affanno e dalla incapacità di riprendere in mano una partita già vinta nel primo tempo e poi poco sapientemente riconsegnata in mano ai nostri avversari che hanno giocato meglio, recuperato fiducia i se stessi e solo rocambolescamente impediti nella loro vittoria, una volta passati in vantaggio (24 -26), da una meta segnata davvero con la forza della tormentata ansia che ci dominava, per fissare il punteggio sul 31 a 26.

Va dato merito che, al di là delle evidenti lacune fisiche e tecniche, il loro carattere li ha mantenuti comunque vivi e reattivi conservando la consapevolezza circa la necessità di andare a rimediare ad una situazione che era loro sfuggita di mano.

Partita che, se poteva mettere in luce diversi e limitati punti di debolezza nel collettivo, ha, come in Franciacorta, evidenziato una mancanza di lucidità organizzativa e di una mentalità necessariamente cinica nel mantenere l'iniziativa del gioco.

Sostanzialmente una pressione offensiva e anche una evidente superiorità fisica ci hanno permesso di piazzare tre mete e di trasformarle convenientemente.

Ma evidentemente ci vien più facile sviluppare un gioco offensivo che produce punti, che dare continuità a questa azione per mantenere ben saldo il nostro obiettivo di dominare, quando è possibile, l'intero incontro.

Non è accettabile che sul 24 a 0 subentri una sorta di deconcentrazione mentale che permette all'avversario di recuperare organizzazione di gioco e pressione offensiva al punto di far saltare collegamenti, visione di gioco, comunicazione, ecc.

L'attenzione non può non essere posta immediatamente sul livello qualitativo del gioco che si è tenuti a produrre durante i barrage.

Incontriamo, come squadra da fondo ranking, le prime classificate: Fiumicello, Franciacorta, Viadana...

O si gioca almeno con serietà e ci si sforza di essere ad un livello accettabile o diventa improponibile questa nostra attività.

Le opportunità ci sono perchè i nostri ragazzi sono soprattutto convinti della loro attività, ma bisogna avviare strumenti idonei a rinforzare quella convinzione e a concretizzarla con capacità tecnica e tattica, oltre alla già avviata attività di preparazione atletica.

Vuol dire allenarsi di più, mettere più pensieri e testa sull'oggetto Rugby per impedire che questo sia solo un compensatore di attività fisica, giusto surrogato della poca vivacità fisica nelle scuole e in generale nella società civile.

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