44 a 17 sul CUS Brescia a Roncadelle, in una partita che è stata ribaltata nei valori e nei risultati.
Un ribaltamento meraviglioso nato dal cuore e dalla mente dei Titans che sotto di tre (3) mete sono stati capaci di cogliere l’innesco della reazione che da qualche parte si è generato e poi propagato a tutti i settori e a tutti i giocatori. Fantastico!
Qualsiasi commentatore assennato ed equilibrato, guardandomi avrebbe detto: “questa non la giri più”… perché effettivamente questa avrebbe potuto essere una valutazione azzeccata nel senso comune delle cose… ma quando si parla dei Titans queste considerazioni devono essere espresse con molta prudenza!
Quasi tutti li conosco da anni e il momento d’inizio del vero gioco era sempre approssimativamente alla fine del 1° tempo a cose pressochè compromesse… e poi, col motto che non poteva finire così, si reagiva degnamente.
Però i Titans non sono ancora un gruppo ben amalgamato con un comportamento riconoscibile, ma un gruppo in crescita… Ora se un processo di crescita si valuta dai dati che tale processo esprime si potrebbe dire che tale processo è concluso; in realtà i margini di miglioramento di questi giocatori sono ampi e oggi lo hanno dimostrato..: sono giocatori con capacità risolutive e competenze diverse, ma hanno una gran consapevolezza di ciò e il loro sforzo è nel trovarsi, intendersi e costituirsi in una forza estremamente efficace, che sviluppa fasi di gioco bellissime in grado d’interpretare nel modo migliore la situazione che si sta creando.
L’aspettativa cresce con la consapevolezza di ciò che si è e si può diventare.
Il campionato è lungo e abbiamo delle debolezze intrinseche cui dovremo far fronte: usura, infortuni, impegni d’altro tipo e ancora aspetti tecnici e tattici da sistemare.
In misura equilibrata possiamo dire che siamo in grado di effettuare determinate prestazioni, ma che queste dipendono essenzialmente, almeno fino ad oggi, da alcuni fattori chiave che sono: una disciplina collettiva che non mini l’aspetto arrembante delle nostre linee difensive ma che ci eviti serie di falli penalizzanti, un riconoscimento condiviso delle risorse individuali che ognuno porta alla cilindrata del nostra macchina, la capacità di mantenere un assetto di base e mutarlo secondo l’andamento della partita sfruttando le caratteristiche dei diversi giocatori e dando strumenti al concetto di flessibilità.
Ma oggi ciò che ha contato di più è stato il cuore dei nostri ragazzi, che prima dei principi e degli obiettivi di cui sopra, si è dato da fare per togliere le castagne dal fuoco in cui ci eravamo cacciati. Non conquistavamo palla, continuamente oppressi dalla pressione avversaria, non riuscivamo altro che evidenziare la nostra capacità di soffrire e resistere ma senza mai invertire le sorti della partita. Loro sono stati capaci di farla girare, tutti insieme… di crederci; che la prima reazione non fosse stata un episodio, ma che doveva essere seguita da un’altra azione che li portasse in meta… E così è stato per per 7 mete di fila.
Non è cosa frequente..; non un semplice episodio di normalità sportiva.
C’è ben altro nei Titans